
Marco Raimondo
primo articolo Gruppo Missionario
La missione
I Gruppi di Preghiera, sorti per l’intuizione di Padre Pio da Pietrelcina in vista dei bisogni spirituali della nostra epoca, intendono cooperare alla realizzazione del Regno di Dio, secondo l’insegnamento di Gesù, che ha ripetutamente insistito sulla necessità della preghiera e ce ne ha indicato il modo. Essi intendono agire in obbedienza ai ripetuti inviti in tal senso lanciati dai Sommi Pontefici e dalla Gerarchia, secondo la tradizione mirabilmente espressa dai Concili Ecumenici, e specialmente dal Concilio Vaticano II. I Gruppi si propongono di seguire i principi generali della spiritualità francescana di Padre Pio: adesione piena e incondizionata alla dottrina della Chiesa Cattolica, guidata dal Papa e dai Vescovi. Obbedienza al Papa e ai Vescovi, di cui è portavoce all'interno del Gruppo il Sacerdote Direttore Spirituale nominato dal Vescovo.
La festa della Divina Misericordia è stata istituita ufficialmente da Giovanni Paolo II nel 1992 che la fissò per tutta la Chiesa nella prima domenica dopo Pasqua, la cosiddetta “Domenica in albis”.
Dove è stata celebrata per prima questa ricorrenza?
Il card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985) ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia. Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia - Lagiewniki era già presente nel 1944. La partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l'indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina Kowalska fu la prima a celebrare individualmente questa festa con il permesso del confessore.
SUCCESSIONE DEI PARROCI
Pastorano martedì 15 Ottobre 2019, a cura di don Marco Raimondo. "CONFINI COME PUNTI DI INCONTRO", è questo uno degli innumerevoli stimoli offerti da una serata di confronto sul tema della Mission Cup 2019, il tema dei "Confini".
Protagonisti, con il gruppo degli organizzatori adulti, i giovani che hanno risposto all'invito al secondo appuntamento formativo di questa edizione. L'incontro si ricollegava al precedente, nel quale abbiamo assistito alla proiezione dell'avvincente e pluripremiato film indiano "The millionaire" di Danny Boyle.
Come richiesto, le squadre hanno offerto la loro personale lettura del film sottolineando gli aspetti che in esso riconducono alle divisioni, ai conflitti, alle barriere, alle contraddizioni che spesso sorgono ove un confine diventa un muro invalicabile di odio, pregiudizio, violenza, indifferenza... Così, partendo dalla vicenda narrata, si è passati alla realtà vissuta da ognuno. Certo, perché a volte sentir parlare di missione lascia un attimo atterriti, disorientati... Che posso fare io? Che c'entro io con cose così grandi? Sono domande che spesso ci facciamo. Salvo, poi, scoprire che i temi della missione li cominciamo a vivere prima a partire dal nostro cuore, dalla nostra realtà, dal luogo in cui viviamo. Da qui nasce lo slancio vero e motivato che allarga il cuore fino agli estremi confini e porta pure, in certi casi, a fare scelte più radicali.
I presenti sono stati invitati a porsi anzitutto delle domande, a scoprire i confini vicini a noi, quelli in cui spesso releghiamo e ci facciamo relegare. Gli spunti sono stati tanti (povertà e ricchezza, amore oblativo e falso amore, onestà e devianza, inclusione e discriminazione, religiosità sana e fanatismo, ecc...) e ci si è ripromessi di approfondirli nel cammino del gruppo Giovani di quest'anno.
Hanno colpito al cuore le parole di due nostri amici missionari che hanno inviato il loro videomessaggio sul tema. Sono Padre Alex Brai dalla Thailandia e il nostro Pietro Rossini, giovane saveriano in cammino attualmente a Parma. I mezzi della comunicazione ci hanno permesso di vederli e ascoltarli, abbattendo le distanze e ricordandoci che la famiglia umana è su un pianeta in cui i confini sono sempre più vicini e valicabili. Alleghiamo, con le foto, le due testimonianze, insieme con quella di Padre Giovanni Gargano che ci ha invitati a partecipare tutti alla Mission.
Andare "oltre". "Barriere no; confini sì, ma vissuti come punto d'incontro". E quel messaggio che Cristo ha messo nel cuore e nella penna di San Paolo, come ci ricorda Pietro video: "Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù." (Gal 2, 28)
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Per questo inizio di anno catechistico 2019-2020 abbiamo chiesto a educatori, animatori e genitori dei bambini e ragazzi di esprimere un pensiero sulle sensazioni che attraversano il loro cuore cominciando questa nuova avventura.
Ne è scaturito un collage di istantanee che fotografano in modo semplice e genuino il variopinto mondo dei nostri gruppi parrocchiali di catechismo che sono in Matierno, Cappelle e Pastorano.
Buon anno ...e buona lettura!
Piacevole ritrovare i tanti bambini e giovani. Uniti spero si possa arrivare lontano...... (Una mamma)
Sarò all'altezza ? Spero di essere all'altezza e di trovare nella bibbia le risposte ai miei tanti dubbi... (Una catechista)
...Si sono presentati bambini del passato, cresciuti e più sicuri ,e bambini" nuovi" un po' piu' timidi ed impauriti ....
Sempre gioiosi ed energici sono stati coinvolti nei giochi e si sono divertiti tanto..
Con il visino rosso uno di loro mi ha detto:"questo giorno mi è piaciuto".
Un altro mi ha abbracciata stretta, felice di rivedermi...
In Chiesa , nei banchi, non tutti erano molto abituati all'attenzione, ma al momento ci basta che ci siano. ...
Una gioia e soddisfazione interiore, alla fine della giornata ripaga la stanchezza fisica.....
Piano piano, "a piccoli passi " , come quelle orme tracciate, mi dico, li portiamo a Gesù ...
E si sa che Lui non aspetta altro che di accoglierli... (Una catechista)
Sono contenta di essere una catechista....l'immagine più bella è quella dei bambini che si divertono, amorevolmente guidati dai bravissimi giovani animatori...
Poi, sempre gioiosi entrano in Chiesa....
"Passo dopo passo ", come quelle orme varipopinte a terra, li portiamo a Gesù.
Lui che non aspetta altro che di accoglierli ....
Munite di coltellini, stracci olio di gomito cancelliamo alla buona le orme da terra......
Ma solo in Chiesa....
Quelle sagome con i loro nomi, sono indelebili. (Una catechista)
È sempre sorprendente vedere con quanto amore e entusiasmo accogliete e guidate i nostri figli. Grazie, carissimi catechisti per essere nostri collaboratori nella crescita umana e spirituale dei nostri figli (Una mamma)
Ieri l'arcobaleno dell'amore ha colorato il nostro oratorio: ogni bambino, ogni ragazzo presente ha contribuito con il proprio colore della sua unicità a regalarci quell'emozione unica che proviamo quando ci capita di osservare un arcobaleno.
Auguriamoci in questo nuovo anno catechistico di liberarci da quell'affermazione "si è fatto sempre così " e di affidarci alla freschezza del Vangelo, ai sogni ed ai desideri dei nostri ragazzi! (Una catechista)
Ieri per me è stata una giornata ricca di emozioni. Il solo vedere i tanti bimbi arrivare al catechismo ha aperto il mio cuore. Sono stata felice che i genitori e i bimbi hanno accolto la chiamata. Spero solo che con l’aiuto del Signore io riesca a portare al termine questo mio compito e di essere all’altezza di guidare loro in questo cammino di fede. (Una catechista)
Per me è stata un'apertura del catechismo segnata da una calorosa accoglienza sia da parte dei catechisti che dei giovani. Insieme ,con tanto amore e con tanta collaborazione siamo riusciti, nel nostro piccolo, a far divertire i bambini. I loro sorrisi si sono intrecciati con i nostri e con quelli di alcuni genitori presenti. C'e' stata veramente una bella armonia. (Una catechista)
È stato bello rivedere bambini e ragazzi divertirsi giocando e festeggiando l'inizio dell'anno catechistico. Rivedere la chiesa piena di bambini e la loro vivacità mi ha riempito il cuore di gioia e poco importa se tutto ciò ha creato un po' di confusione. Dopotutto Gesù ha detto "lasciate che i bambini vengano a me". Ebbene, sta a noi catechisti far comprendere ai bambini come vivere la messa, la nostra missione è far innamorare di Gesù. Per citare le parole del papa, un suo commento sui catechisti: "Fare i catechisti non è un lavoro ma una missione, si è catechisti sempre e tutta la vita gira intorno a questa missione". È un dono ricevuto dal Signore e si deve a sua volta trasmetterlo con amore, creatività ed io spero di riuscire a svolgerlo affidandomi a Lui affinché i bambini possano vederlo attraverso i miei occhi (Una catechista)
Che gioia vedere in chiesa di nuovo tutti i bambini, ho visto molti bambini nuovi e tutti gioiosi. Anche adulti e ragazzi li ho visti uniti. Signore Gesù aiutaci a far capire quanto è grande il Tuo amore. (Una catechista)
Il Sabato, da Matierno a Cappelle a Pastorano si sente un solo grido di gioia, quello dei bambini e ragazzi che imparano a conoscere Gesù facendo un piacevolissimo chiasso. (Una catechista)
I bambini sono la nostra ricchezza il nostro futuro; con loro semplicità la loro gioia la loro schiettezza insegnano loro a noi e quindi
stare con loro può solo arricchirci di amore puro
W i bambini (Una catechista)
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UBUNTU, RAGAZZI!
Sì, ubuntu, altro che utopia! È questo uno dei messaggi centrali del bel pomeriggio trascorso a Matierno da molti ragazzi che frequentano i nostri oratori di Pastorano, Cappelle e Matierno.
Ubuntu è un'etica o un'ideologia dell'Africa sub-Sahariana che si focalizza sulla lealtà e sulle relazioni reciproche delle persone. È un'espressione in lingua bantu che indica "benevolenza verso il prossimo". È una regola di vita, basata sulla compassione, il rispetto dell'altro.
Questo rispetto è stato ben espresso dalle attività svolte sotto la guida di Lucia D'Alessio, consacrata della Pro-sanctitate impegnata anche in un progetto nelle nostre scuole, e di alcuni amici di questo movimento, che si sono messi al servizio della comunità collaborando con il parroco e i catechisti.
I catechisti Luciano, Anna, Maria, Carmine, Rosario e i genitori dei ragazzi hanno accolto con gioia l'iniziativa di riunire, per questa occasione, tre gruppi che solitamente camminano parallelamente. Il sevizio navetta ha funzionato alla perfezione. Ed ecco che abbiamo ri-scoperto che i ragazzi sono un esempio di apertura e di integrazione unico.
L'incontro si è aperto con qualche ballo di... "riscaldamento" (momento apprezzatissimo dalle scatenate Alessandra e Roberta) e un divertente gioco animato da Rosario/Mirko. Il tempo di attendere tutti e l'attenzione dei ragazzi e di noi tutti è stata catturata da tre brevi video incentrati su altrettanti delicati temi legati al rispetto e all'amore per il prossimo. Dopodiché, la parola ai ragazzi! In tre gruppi di studio, ognuno ha potuto esprimere un voto per ogni filmato e impressioni, emozioni, pareri sulle tematiche trattate... e, come sempre avviene ascoltando i ragazzi, c'è stato da apprendere e da riflettere grazie a loro, con loro e per loro.
Infine, una buona merenda genuina offerta dalle mamme e ancora un po' di chiacchiere e conoscenze.
Tra i più sportivi girava la notizia del risultato della partita della Salernitana a cui avevano rinunciato per essere lì in oratorio. Fermi sullo 0 a 0.
Invece, per tutti noi vittoria netta: UBUNTU 1 - UTOPIA 0.
INCONTRO A BETANIA, DOVE L'ACCOGLIENZA È DI CASA
Mercoledì, 17 Gennaio 2018 05:05 Pubblicato in Ultime notizieNel pomeriggio di ieri, Martedì 16 Gennaio un folto gruppo della nostra comunità parrocchiale che è in Matierno, Pastorano e Cappelle ha accolto l'invito della Pro-sanctitate di Salerno, rappresentata da Teresa Carboni e Lucia D'Alessio, a trascorrere qualche ora di preghiera e di convivialità nella sede salernitana del movimento.
Abbiamo, così, avuto modo di conoscere meglio la spiritualità e la storia di una realtà che la Provvidenza ha voluto mettere sulla nostra strada. Infatti, le care amiche che stiamo apprezzando nel generoso e qualificato servizio che stanno svolgendo nelle nostre scuole, con gli incontri con gli studenti, e in parrocchia, con la scuola di preghiera, ci hanno illustrato le radici, i passaggi più significativi, le attività principali della Pro-sanctitate nel mondo e nella piccola "Betania" sorta nella nostra Diocesi.
Il clima è stato quello di una gioia profonda e condivisa, decisamente manifestata da Teresa e Lucia; una gioia che nasce dalla accoglienza dell'altro e dal desiderio di condividere il comune e universale cammino della santità possibile, la santità del quotidiano, la santità che Gesù ci insegna e che il Fondatore Mons. Guglielmo Giaquinta sottolineò precorrendo il Concilio Vaticano II.
Il momento centrale dell'incontro è stata la Santa Messa celebrata nella bella cappellina della casa, cuore pulsante e punto di riferimento per tutti i membri del movimento, per le loro famiglie... e, da ieri, anche per noi, tutte le volte che vorremo.
Gli amici del movimento, salutandoci, ci hanno omaggiato di un rosario realizzato a mano e della immagine della Madonna della Fiducia.
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